Corsi

I corsi di arti marziali e Bastone Siciliano vengono tenuti dal Maestro Rizzeri Samuele formatosi presso la scuola Kashin Ryu Ju Jutsu di Siracusa affiliata al Centro Sportivo Educativo Nazionale e la scuola di Bastone Siciliano di Siracusa riconosciuta dalla Federazione Internazionale juego de palo A.I.J.P. e dal C.S.E.N. Centro Sportivo Educativo Nazionale entrambe scuole dirette dal Maestro Maurizio Agricola cintura nera 7° dan di ju-jitsu, cintura nera 7° di difesa personale e Maestro di Bastone Siciliano. Rizzeri Samuele nel 1997 consegue il diploma cintura nera 1° dan di ju-jitsu. Nel 2000 consegue il diploma cintura nera 2° dan di ju-jitsu. Nel 2002 consegue il diploma c.n. 3° grado di liu-bo. Nel 2002 riceve la nomina come Responsabile Provinciale ju-jitsu. Nel 2004 consegue il diploma arbitro ufficiale di gara. Nel 2006 consegue il diploma cintura nera 3° dan di ju-jitsu. Nel 2006 riceve la nomina come Responsabile Provinciale nel settore Arti Marziali e Sport da Combattimento. Nel 2008 consegue il diploma Maestro di Bastone Siciliano. Nel 2008 riceve la nomina come Coordinatore Provinciale settore Arti Marziali e Sport da Combattimento. Nel 2009 riceve la nomina come Vicepresidente C.S.E.N. del comitato provinciale di Siracusa. Nel 2010 consegue il diploma cintura nera 4° dan di ju-jitsu. Nel 2014 riceve la nomina come Segretario C.S.E.N. del comitato provinciale di Siracusa. Nel 2016 consegue il diploma cintura nera 5° dan di ju-jitsu. Nel 2015 consegue la laurea in scienze motorie. Nel 2017 consegue la laurea magistrale in scienze e tecniche dell’attività motorie preventive e adattate. Nel 2017 consegue l’attestato per il corso di formazione formatori nazionali area tecnico specifica, presso il centro di preparazione Olimpica “Giulio Onesti ”scuola dello sport Roma. Nel 2018 consegue un master in “nuovi modelli didattici e strategie innovative nell’insegnamento”. Nel 2018 consegue il diploma di operatore di primo soccorso BLS-dadulto e pediatrico, American Heart Association

Ju-Jutsu

Oggi è convinzione comune che il Ju-Jitsu e le arti marziali in genere, siano solo un mezzo per accrescere la sicurezza in noi stessi sul modo di agire in determinate situazioni, usandolo esclusivamente come mezzo di offesa, invece per chi conosce a fondo quest’ arte è restio a usarla. Secondo un’ altro modo di pensare è solo uno sport ma in realtà il Ju-Jitsu è qualcosa che va ben oltre questa convinzione. Il Ju-Jitsu è un’efficace mezzo di difesa e offesa ma è anche vero che il suo spirito non si limita al semplice aspetto della difesa personale, poichè la pratica di esso porta al recupero di qualità umane come: l’umiltà, la sincerità, l’onestà, l’amore per gli altri. All’interno di un dojo vige l’uguaglianza tra tutti i praticanti a prescindere dal grado e ciò è possibile se non esiste la rivalità e l’invidia nei confronti del nostro prossimo. Il Ju-Jitsu ha origini molto antiche, citazioni su questi sistemi di combattimento si trovano già nei primi testi storici giapponesi. Nel Nihon Shoki cronoca del Giappone che risale al 720 d.c.si narra di un combattimento – prova di forza ”Chikara Kurabe“ che si sarebbe svolto nel 230 a.c, in altri testi si raccontano duelli di uomini senza armi, ciò sta a dimostrare quanto sia antica la lotta tradizionale giapponese. Inizialmente il ju jitsu era conosciuto attraverso nomi diversi quali: Jawara, Wa jutsu, Torite, Kumiuchi ecc. distinguendosi tra loro per il metodo adottato. Il termine ju jutsu appare per la prima volta intorno al 1530, nella stessa epoca in cui è nata la prima scuola regolarmente registrata la ”Takenouchi ryu” del 1532. I principi del Ju-Jutsu si basano sulla non resistenza, la gentilezza, in modo da essere in armonia e non in opposizione all’attacco di un aggressore, utilizzando a proprio vantaggio la forza dell’ avversario. Nulla di più azzeccato per racchiudere tale principio è il seguente detto: ”La quercia può stroncarsi mentre il giunco sfida la tempesta” Il Ju-Jutsu a Siracusa fu introdotto dal maestro Santino Genovese nel 1970, il quale proveniva dalla Germania dove aveva studiato per lunghi anni questa arte presso il Budokan di Düsseldorf, sotto la guida di un ex Ufficiale dell’ esercito tedesco che durante la seconda guerra mondiale era stato accreditato presso l’ambasciata germanica di Tokyo, dove aveva avuto la possibilità di praticare questa disciplina con dei Maestri giapponesi. Il Maestro Maurizio Agricola è stato per lunghi anni allievo diretto del Maestro Genovese ed allenandosi assiduamente con lui, ha avuto modo di apprendere i segreti di questa antica e nobile arte nipponica. Nel 1982 dopo la scomparsa del Maestro Genovese, il Maestro Agricola ha continuato ed approfondito lo studio del Ju-Jutsu, dimostrandosi l’unico erede del compianto Maestro. Il Maestro Maurizio Agricola inizia lo studio del Ju-Jutsu all’ età di sette anni. Nel 1978 apre la sua prima palestra ed inizia la carriera di istruttore di Ju-Jutsu. Oggi il Maestro Agricola riveste il grado di 7° dan di Ju-Jutsu, Maestro di Bastone Siciliano e ricopre inoltre diversi incarichi all’ interno di Federazioni Sportive ed Enti di Promozione Sportiva, nonché dell’Associazione Internazionale Joco de Palo (A.I.J.P.) dove è stato nominato Presidente. Nel corso degli anni ha maturato una vasta esperienza nel campo delle arti marziali con il Maestro Hiroshi Shirai per il Karate Shotokan, con il Maestro Gianni Rossato per il Karate Goju Ryu, con il Maestro Tadashi Koike per il Judo e con il Maestro Filippini per l’Aikido.

Bastone Siciliano

Le origini del Bastone Siciliano, ovvero l’arte della paranza, risalgono a tempi molto lontani, infatti alcune fonti citano il dodicesimo secolo mentre altre il quattordicesimo secolo. Nasce come arma dei poveri, ma grazie all’efficacia dei suoi colpi, divenne l’arma principe contro il coltello, che si è evoluto contemporaneamente al bastone formando un binomio di facile integrazione. Le varie controversie e gli affronti, venivano spesso risolte con vere e proprie sfide col bastone, oppure bastone contro coltello. Un vecchio detto siciliano recitava: ”il bastone per l’offesa, il coltello per l’onore“. Coloro che praticano l’arte del bastone presero il nome di ”Bastonieri“ o ”tiraturi di vastuni” (tiraturi deriva dal termine tirata ovvero combattimento). Col passare dei secoli, l’uso del bastone è andato affinandosi e sono nate le prime scuole clandestine con a capo un Maestro o Capo Bastone. Oggi, con la scomparsa dei vecchi bastonieri e/o Maestri, l’evoluzione della nostra società sotto molteplici punti di vista, non ultimo quello culturale e grazie all’impegno di alcuni Maestri amanti dello sport, questa antica arte autoctona è possibile praticarla nelle palestre, in una sana competizione sportiva. Ad onor del vero, bisogna peroò aggiungere che purtroppo esistono ancora luoghi dove l’arte del bastone non riesce a scrollarsi di dosso le vecchie ”tradizioni“, a causa della mentalità troppo ristretta dei praticanti, che credono ancora nel culto della ”pratica segreta dell’arte“, riservata a pochi eletti. Le maggiori scuole affermatesi sino ai nostri giorni sono le seguenti: Battuta, Ruotata, Fiorata, ‘Nsutta ed ognuna di esse si distingue per le peculiari caratteristiche tecniche. La ”ruotata” è la scuola più diffusa tra i Bastonieri siciliani. Si basa su un veloce mulinè (rotazione del bastone), che può essere effettuato dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto, in senso rotatorio orrizzontale, durante l’esecuzione del quale vengono sferrati colpi improvvisi. La ”Fiorata” per le sue coreografie è la più bella da vedere, perchè molto elegante e tecnica. I colpi vengono inferti con una sola mano e ricordano quelli dati col fioretto o con il coltello. La ”Battuta” consiste nel battere una o più volte il bastone per terra, in una parete, in un albero, per poi sferrare il colpo con la massima violenza ad una o due mani. Inoltre, questa Scuola prevede uno veloce cambio di passo da parte del Bastoniere, che con il rumore provocato dal battito dei piedi sul suolo, distrae l’avversario e sferra così l’attacco. A ”’Nsutta” è la Scuola meno conosciuta ma non per questo meno efficace. Prevede colpi alle gambe, colpi dal basso verso l’alto (mani, testicoli, mento) ed anche uno scambio di colpi a distanza ravvicinata usando l’estremità del bastone (testa e coda). Il bastone usato originariamente nelle scuole tradizionali veniva ricavato da alcuni legni particolari, quali l’ulivastro (agghiastru), l’ arancio selvatico (arancio amaru), pero selvatico (piru prainu), rosella (rusedda) e la sua lunghezza variava a secondo dell’altezza del bastoniere. Oggi viene usato generalmente il bambù, in quanto lo stesso è resistente, flessibile, leggero e molto maneggevole. Per gli atleti che si accostano per la prima volta all’arte del bastone, sono previste varie fasi di studio della disciplina. Infatti, inizialmente si cura la preparazione atletica, poi si passa alle posizioni, alle tecniche di parata ed attacco. In seguito, quando l’atleta ha preso confidenza con l’arma, si studiano le forme, le combinazioni di colpi ed infine il combattimento (tirata). Durante il combattimento i due contendenti assumono particolari posture di attesa e di invito dette ”figure“, che oltre a evidenziare la scuola di appartenenza servono a far rifiatare l’atleta.

Difesa personale

Ogni persona debba avere i mezzi per poter affrontare e gestire sia psicologicamente che fisicamente una situazione di pericolo. I corsi sono rivolti a tutti indipendentemente dalla preparazione sportiva o grado di allenamento. La difesa personale è la capacità propria di difendersi dai pericoli e dalle minacce all’integrità fisica e psichica o il sapere gestire o evitare una disputa (non per forza violenta) tra individui che per svariati motivi possono giungere ad uno scontro. I corsi di difesa personale sono organizzati in modo da far comprendere e valutare ai soggetti vari tipi di violenza come la: violenza psicologica – violenza fisica – stalking- violenza sessuale. Il programma affronta con una certa importanza i seguenti punti: prevenzione – analisi del rischio e il potenziale pericolo che ci potrebbe essere in certe situazioni prestando maggiore attenzione a tutto quello che ci succede intorno – difesa verbale con lo studio del linguaggio del corpo e come si affrontano determinate situazioni – difesa fisica con lo studio di tecniche di autodifesa – lo studio su come utilizzare delle armi occassionali – aspetti legali – tecniche di primo soccorso.
Sapersi difendere è un diritto di tutti.